Musei 2018-02-25T18:08:30+00:00

Museo di Palazzo Lanfranchi

Museo Nazionale di Arte medievale e moderna della Basilicata
Piazzetta Giovanni Pascoli, Tel. 0835 2562540
Biglietto intero: 2,00; Ridotto 1,00
Aperto dalle 9:00 alle 20:00. Chiuso il mercoledì.

L’edificio che lo ospita fu costruito nel Seicento come Seminario dall’Arcivescovo Lanfranchi, e costituì la prima grande costruzione del Piano della città, con un’articolata facciata a due piani, un elegante piano nobile, ampi locali di servizio, un chiostro. Incamerato dallo Stato con l’Unità d’Italia, fu la sede del Liceo classico, dove insegnò Giovanni Pascoli. Oggi è destinato a Museo Nazionale di Arte medievale e moderna della Basilicata. La collezione permanente in esposizione si divide in tre grandi sezioni:

  •  Arte medievale. Presenta opere a prevalente carattere religioso: strappi di affreschi provenienti dalle chiese rupestri del territorio (alcuni oggetto di furto ed in seguito recuperati, altri distaccati dalla Sovrintendenza in passato per motivi di salvaguardia); statue lignee e in pietra, polittici e tele provenienti da chiese dei comuni della Basilicata e restaurate nel Laboratorio regionale che ben testimoniano la vivacità artistica del territorio.
  • Collezione D’Errico. Si tratta della più importante raccolta privata della Basilicata, con prevalenza di tele seicentesche e molti esempi di scuola napoletana, come Salvator Rosa, Luca Giordano e Massimo Stanzione, ed europea con i fratelli Caracci e Pieter Brueghel fra gli altri. L’esposizione narra bene il passaggio dal Manierismo alla piena epoca barocca: alle prime tele di committenza religiosa con Santi e Vergini presto si affiancano opere di committenza borghese, a carattere mitologico, fino ai preludi del romanticismo, con le vedute paesaggistiche, il “rovinismo”, le nature morte, scene bucoliche e ritrattistica popolare.
  • Collezione Carlo Levi. Il torinese Carlo Levi, esiliato in Basilicata negli anni del fascismo ed autore del celebre “Cristo si è fermato a Eboli”, era figura eclettica: medico, scrittore ed anche pittore. La sua collezione è confluita nella Fondazione Carlo Levi di Roma, e qui a Matera ne è esposta un’ampia selezione, che copre le fasi e le tematiche principali della sua carriera artistica. Dagli inizi con accenti Casoratiani fino alla pittura di accento mitico che caratterizza l’ultima fase dei tardi anni 70, passando per il nucleo famoso dei dipinti del 1935-36, realizzati durante il confino. Spicca per dimensioni e simbologia il pannello “Lucania 61”, lungo oltre 18 metri.

Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”

Via Ridola 24 – Tel 0835 310058
Biglietto intero 2,50; Ridotto 1,25
Aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 9:00 alle 20:00 (il lunedì dalle 14:00 alle 20:00)

Ospitato nel barocco convento di Santa Chiara, fu istituito nel lontano 1911 grazie alla donazione dell’archeologo locale Domenico Ridola. La collezione è divisa in tre settori.

  • Didattica preistorica. Un moderno allestimento permette di comprendere la vita umana nel territorio materano durante l’età preistorica, tramite la ricostruzione di grotte naturali e di una capanna neolitica. Gli utensili e gli attrezzi quotidiani sono esposti in modo da comprendere come venivano realizzati ed utilizzati.
  • Preistoria. L’allestimento di questa sezione è antiquato, ed occupa le sale storiche del museo. Gli oggetti sono esposti in senso cronologico e fra questi spiccano le celebri ceramiche di Serra d’Alto, con decorazioni geometriche, che hanno dato il nome ad un’intera classe di utensili preistorici.
  • Epoca greca. Sono presenti ritrovamenti della vicina collina di Timmari, fra cui estremamente importante il corredo della cosiddetta Tomba 33, da alcuni studiosi ritenuta la tomba di Alessandro il Molosso, zio di Alessandro Magno, morto in battaglia nel 330 a.C presso l’Agri. Altri crateri di epoca greca di dimensioni notevoli sono stati acquisiti di recente dalla Collezione Rizzon, trafugati in una zona non precisata fra la Puglia e la Basilicata.

MUSMA

Museo della Scultura Contemporanea
Via San Giacomo (Civita) Tel. 0835 330582
Biglietto intero: 5,00; Ridotto 3,50
Chiuso il lunedì.
Da aprile a settembre 10:00-14:00 e 16:00-20:00. Nei restanti mesi 10:00-14:00

Ha sede in un palazzo nobiliare seicentesco della Civita che si affaccia sul Sasso Caveoso: Palazzo Pomarici. Le esposizioni occupano sia il piano nobile che gli ipogei scavati in roccia, offrendo un suggestivo contrasto tra contenitore e contenuto, tra le sculture contemporanee presenti e le secolari cavità che le ospitano, tanto da vantarsi di essere l’unico museo in grotta al mondo. Tutte le opere presenti sono state donate al Museo e non acquistate, a partire dal 1979, quando ebbe inizio la fortunata iniziativa delle Grandi Mostre di Scultura nei Sassi, e coprono un arco temporale che va dal finire dell’Ottocento ai giorni nostri.
Fra gli artisti presenti con le loro opere, anche Medardo Rosso, Libero Andreotti, Arturo Martini, Pablo Picasso, Marcel Duchamp, Pericle Fazzini, Giacomo Manzù, Leoncillo, Arnaldo Pomodoro, Kengiro Azuma, Fausto Melotti, Pietro Consagra, Lucio Fontana, Mirko Basaldella, Carla Accardi, Andrea e Pietro Cascella, la Scuola di New York, Sebastian Matta.


Casa di Ortega

visita solo su prenotazione

L’artista spagnolo Jose Ortega, allievo di Picasso ed esule del regime di Franco, scelse Matera nel 1973 come sua seconda patria. Qui immaginò di istituire un luogo per l’arte applicata, da contrapporsi all’idea di un’arte fine a se stessa.
La casa di Ortega è divisa su due palazzi nobiliari della Civita, il primo da utilizzarsi come Laboratorio delle Arti Applicate (tuttora in fase di restauro) ed il secondo come spazio espositivo per le stesse produzioni artigianali. Per tali motivi, a regime la Casa di Ortega non sarà un vero e proprio museo, ma un Centro di Produzione ed Esposizione di Arti applicate. Al momento l’edificio è visitabile su richiesta, ed espone le opere di Jose Ortega appartenenti al ciclo “Morte e nascita degli innocenti”, realizzato con la tecnica della cartapesta a rilievo e dai colori forti e vivaci. Le sale principali sono decorate con le stupende maioliche dell’artista materano Peppino Mitarotonda.


Museo Laboratorio della Civiltà Contadina

Via San Giovanni Vecchio 60  Tel 0835 344057 (cell. 328 6113454)
Apertura solo su prenotazione
Ingresso 2 euro a persona

Nel cuore del Sasso Barisano, è esteso su oltrre 500 metri quardi di superficie, sia scavata che costruita. Ospita la più ampia collezione del territorio materano di oggetti ed utensili della civiltà contadina, degli antichi mestieri e della vita quotidiana. Le sale sono divise per temi: il fabbro, l’arrotino, il barbiere, il calzolaio, il conciapelli, il conciapiatti, il contadino, l’ebanista, il lustrascarpe, il sellaio, e ancora molti altri. Vi è anche la riproduzione di una tipica casa grotta e di una cantina. E’ visitabile solo su prenotazione e su richiesta si organizzano laboratori didattici per scuole.


Casa Noha
Recinto Cavone 9 Tel. 0835 335452
Dal 1 marzo al 6 gennaio ore 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Chiuso tutti i lunedì non festivi.
Ingresso libero (contributo suggerito di 4 euro a persona)

Gestita dal FAI, Casa Noha è una dimora seicentesca nella zona della Civita, interamente costruita e dalla struttura articolata. All’interno viene proiettato un filmato video direttamente sulle pareti, in tre diverse sale, che racconta in maniera suggestiva e con stile documentaristico la vicenda storica di Matera. Particolarmente consigliato a chi decide di non avvalersi di una visita guidata.


I-DEA

Rione Casalnuovo

In fase di progettazione

I-DEA è acronimo per Istituto Demo Etno Antropologico, ed è uno dei due progetti chiave per Matera 2019 Capitale Europea della Cultura. L’ideazione del Museo è molto più antica: già negli anni successivi allo sfollamento, negli anni 50, si pensava di adibire un’intera zona dei Sassi al racconto della vita negli antichi rioni. L’area destinata è quella del Casalnuovo, ricca di cantine e con pochi edifici, attualmente in abbandono.

I lavori partiranno a breve e l’apertura è prevista nel 2018.