Clima, flora e fauna 2018-02-25T18:08:30+00:00

Clima

Il clima di Matera è tipico dell’entroterra murgiano ed è prevalentemente mite.

In inverno poche volte la temperatura scende sotto lo zero termico. Le piogge si concentrano nei 5 mesi fra novembre e marzo, e sono quasi assenti nei mesi estivi, con un totale annuo di circa 660 mm distribuiti in circa 60 giorni di pioggia. Le giornate invernali possono essere particolarmente umide e la neve è presente più volte in un anno, pur se per pochi giorni.

In estate i mesi di luglio ed agosto possono essere molto caldi, con massime intorno ai 35 gradi nelle giornate più torride. I mesi di aprile, maggio, giugno, settembre ed ottobre presentano tendenzialmente poche piogge e temperature confortevoli.


Flora

In ambito agricolo le maggiori coltivazioni sono di grano e olivo. Il grano è in prevalenza grano duro, e diventa l’ingrediente principale della pasta e del Pane di Matera. Fra le varianti più pregiate, si coltiva il grano duro Senatore Cappelli. Le colline materane risentono particolarmente della produzione di grano, risultando colorate di un verde intenso fra gennaio e maggio, di giallo oro nel mese di giugno e apparendo brulle nei restanti mesi. Sono presenti anche vitigni, ma in misura molto ridotta rispetto al passato.

L’agricoltura e l’allevamento occupano meno del 10% della popolazione.

Biancospino

Biancospino

La flora selvatica è presente soprattutto all’interno del Parco della Murgia ed è la tipica macchia mediterranea con lentisco, terebinto, ginepro, salsapariglia, biancospino, spinachristi, fichi e fichi d’india ed erbe aromatiche come timo, rosmarino, origano, santoreggia. L’abbondante pascolo sulla murgia ha reso maggiormente diffuse le specie non preferite dagli erbivori, come la scilla marittima, l’asfodelo e la ferula. Di questi ultimi tre abbondano gli altipiani, e la ferula in particolar modo assurge quasi a regina della murgia.

Pianta ombrellifera dalla celere crescita, in pochi mesi sviluppa uno stretto ed alto tronco di legno molto leggero e poroso. Simile al finocchio selvatico, non è commestibile ma il suo leggero legno ha avuto numerosi utilizzi nel passato per la costruzione di cesti, mobili e arnie per api. Incisa con tacche, è stata anche utilizzata per contare i giorni di lavoro, i pagamenti ed i debiti fra due contraenti.

La murgia ospita anche zone boscose, dove comuni sono il fragno, la roverella, il pino marittimo ed il leccio.

Il particolare habitat delle gravine ha favorito la sopravvivenza di specie molto antiche ed oggi molto rare nella penisola italiana, ma ancora presenti nei balcani, come il kummel di Grecia, la campanula pugliese, l’atamanta. Sono presenti anche alcuni endemismi, come il fiordaliso garganico, l’orchidea matheolana ed il vedovino lucano.

Anche in ambito urbano, sui muri e nelle rocce dei rioni Sassi è comune vedere nascere spontanei i fiori del cappero, i papaveri, la campanula pugliese, le malve, lo zafferano di Thomas e fichi d’India.


Fauna

Vacca podolica con vitello

Vacca podolica con vitello

L’allevamento del materano non è oggi particolarmente sviluppato, limitandosi a poche aziende specializzate in pecore, vacche di razza podolica, cavalli. Molto facile vedere libere le vacche podoliche sui terreni della murgia, poichè vengono allevate allo stato semibrado: all’interno delle fattorie trascorrono solo la notte. Nel mese di giugno le podoliche lasciano la murgia ed effettuano la transumanza verso gli appennini (Vedi la festa della transumanza negli Eventi). Torneranno sulla murgia nel mese di dicembre.

La fauna selvatica, ben presente nel parco murgia, è composta soprattutto da piccoli animali come istrici, volpi, tassi e faine. I rettili sono anfibi e alcuni serpenti, come il bel colubro leopardino, il biacco ed il cervone.

Volpe nella campagna materana

Volpe nella campagna materana

Fra gli animali di taglia maggiore, sono presenti il lupo, tornato a popolare la zona dopo alcuni decenni di assenza, molto difficile da avvistare e mai pericoloso con l’uomo, ed il cinghiale, di tipologia ungherese, importato per la caccia negli anni 70 soppiantando in questi decenni la specie locale.

Un lago artificiale creato nel 1952, la diga di San Giuliano, è divenuta un santuario ornitologico, paradiso per il birdwatching con quasi 200 specie di uccelli. Particolarmente frequentato durante le migrazioni, vi sostano fra gli altri l’airone, il cormorani, la moretta tabaccata, il nibbio, la poiana ed il pendolino.

Nel territorio murgiano invece sostano per lunghi mesi il capovaccaio e la cicogna nera, e da aprile ad ottobre vi sverna il raro falco grillaio, che oggi è il simbolo del Parco della Murgia materana.

Il falco grillaio è la più piccola specie di falchi, simile al gheppio. Sverna a Matera nei mesi caldi, migrando nella parte meridionale del continente africano nei restanti mesi dell’anno. Nell’ora del tramonto copre i cieli dei Sassi, nidifica fra le rocce e sui tetti delle antiche case per la cova, e pernotta in grandi alberi come i pini marittimi.